Da millenni gli umani considerano piante e animali con
antropocentrica arroganza solo per sfruttarli e ucciderli a proprio
vantaggio.
Da millenni altri umani sostengono che gli animali hanno il diritto
al rispetto, alla vita, alla libertà.
Anche riguardo al mondo “vegetale” ci sono studi, filosofia,
ipotesi e testi che esprimono rispetto e attenzione. Di recente da
“La vita segreta delle piante” (1973) a “Il dilemma dell’onnivoro”
(2008) e “In difesa del cibo (2009) di Michael Pollan, fino a “Quel
che la pianta sa” (2013) di Daniel Chanowitz si pongono temi sempre
più profondi e misteriosi sulla vita delle piante e sui rapporti
degli umani con gli altri esseri viventi che fanno dubitare tutti
coloro che non vogliono sopravvivere senza produrre sofferenza e
morte di vite fino ad oggi non valutate nella loro più intima
realtà.
Le accuse banali di ……….. agli animalisti e ai vegani di non tener
conto delle segrete sofferenze delle piante possono anche creare un
dubbio profondo: se – comunque l’equilibrio oggi creatosi sia
l’unico e il migliore o se invece possa essistere un altro
equilibrio di rispetto e di amore come testimoniano i libri
cosiddetti sacri, una specie di Paradiso Terrestre a cui l’uomo
potrà
senza violenza.